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cofondatorePaolo Trombini
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La statistica comparativa delle liquidazioni giudiziali dichiarate in Italia e il rapporto al PIL
La statistica comparativa delle liquidazioni giudiziali dichiarate in Italia e il rapporto al PIL
Alberto Valcarenghi, Dottore Commercialista in Crema
20 Agosto 2025
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Con il presente elaborato si evidenzia il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati in Italia, al 30 giugno 2025, con alcuni confronti e considerazioni.
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Con il presente elaborato si evidenzia il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati in Italia ripartiti nei territori del Nord Ovest, del Nord Est, del Centro, del Sud e delle Isole al 30 giugno 2025 con alcuni confronti e considerazioni. Vengono di seguito riportate quattro tabelle, che evidenziano rispettivamente:
1) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati in Italia ripartiti nei territori del Nord Ovest, del Nord Est, del Centro, del Sud e delle Isole al 30 giugno dell’anno 2025 confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati al 30 giugno dell’anno 2024;
2) il riepilogo delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2024 al 30/06/2025, confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati dal 01/07/2023 al 30/06/2024 in Italia ripartiti nei territori del Nord Ovest, del Nord Est, del Centro, del Sud e delle Isole;
3) il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati in Italia nelle singole Regioni al 30 giugno dell’anno 2025 confrontati con le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati al 30 giugno dell’anno 2024;
4) Tasso di crescita in volume del PIL per gli anni 2023 e 2022 per territorio e per singole regioni.
Si precisa che nel presente elaborato, con il termine procedure vengono indicate le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti. Inoltre vengono citati alcuni studi ed analisi nazionali e regionali.
In via preliminare è opportuno fornire qualche informazione sui territori oggetto di analisi.
Il territorio del Nord Ovest (Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta) occupa una superficie di 57.950 Kmq con 15.933.253 di abitanti.
Il territorio del Nord Est (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto) occupa una superficie di 62.310 Kmq con 11.597.719 di abitanti.
Il territorio del Centro (Lazio, Marche, Toscana e Umbria) occupa una superficie di 58.052 Kmq con 11.703.437 di abitanti.
Il territorio del Sud (Campania, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia) occupa una superficie di 72.223 Kmq con 13.348.073 di abitanti.
Il territorio delle isole (Sardegna e Sicilia) occupa una superficie di 749.932 Kmq con 6.340.710 di abitanti.
Tabella 1
CONFRONTO TRA LE LIQUIDAZIONI GIUDIZIALI ED I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/25 E AL 30/06/24 tabella-01.png36.1 KB
In tutta Italia, nel primo semestre 2025 sono stati dichiarati n. 5057 liquidazioni giudiziali e fallimenti, rispetto alle n. 4477 liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati nel primo semestre 2024, con un incremento totale di 580 procedure, pari a circa il 12,96% in più rispetto al 30 giugno 2024.
Due Territori, precisamente il Centro (+22,43%) e il Nord Est (+21,74%) evidenziano un deciso incremento delle procedure, il Nord Ovest (+9,57%) ed il Sud (7,10%) evidenziano un incremento delle procedure più contenuto, mentre le Isole (-4,69%) evidenziano un decremento.
Al 30 giugno 2025, il Centro, come sopra indicato, evidenzia un incremento di 238 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 22,43% circa, rispetto al 30 giugno 2024.
Al 30 giugno 2025, il Nord Est, come sopra indicato, evidenzia un incremento di 170 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 21,74% circa, rispetto al 30 giugno 2024.
Al 30 giugno 2025, il Nord Ovest, come sopra indicato, evidenzia un incremento di 127 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 9,57% circa, rispetto al 30 giugno 2024.
Al 30 giugno 2025, il Sud, come sopra indicato, evidenzia un incremento di 64 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al 7,10% circa, rispetto al 30 giugno 2024.
Al 30 giugno 2025, le Isole, come sopra indicato, evidenzia un decremento di 19 liquidazioni giudiziali e fallimenti, pari al -4,69% circa, rispetto al 30 giugno 2024.
Il Nord Ovest (primo Territorio per numero di liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati) con 1454 procedure aperte ha dichiarato il 29% delle procedure di tutta Italia, rispetto a circa il 30% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2024.
Il Centro (secondo Territorio per numero di liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati) con 1299 procedure aperte ha dichiarato il 26% delle procedure di tutta Italia, rispetto a circa il 24% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2024.
Il Sud (terzo Territorio per numero di liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati) con 966 procedure aperte ha dichiarato il 19,1% delle procedure di tutta Italia, rispetto a circa il 20% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2024.
Il Nord Est (quarto Territorio per numero di liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati) con 952 procedure aperte ha dichiarato il 18,8% delle procedure di tutta Italia, rispetto a circa il 17% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2024.
Le Isole (quinto Territorio per numero di liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati) con 386 procedure aperte ha dichiarato l’8% delle procedure di tutta Italia, rispetto a circa il 9% delle procedure dichiarate al 30 giugno 2024.
Il PIL in Italia nell’anno 2023 è così ripartito percentualmente nei singoli territori: Nord Ovest 33,2%, Nord Est 23%, Mezzogiorno 22,4% Centro 21,4%.
I primi due Territori Nord Ovest e Centro hanno dichiarato nel primo semestre 2025 complessivamente n. 2753 procedure, pari al 54% circa delle liquidazioni giudiziali e fallimenti dichiarati in tutta Italia (al 30 giugno 2024 le procedure erano pari al 53% del totale). Il prodotto interno lordo dell’anno 2023 dei territori Nord Ovest e del Centro è pari al 54,6% (33,2+21,4) in linea con il numero delle procedure dichiarate nel primo semestre 2025 (54%).
Tabella 2
CONFRONTO TRA LE PROCEDURE DICHIARATE NEGLI ULTIMI 12 MESI SOLARI DAL 01/07/24 – AL 30/06/25 RISPETTO AL PERIODO 01/07/23 - 30/06/24 tabella-02.png36.62 KB Il numero delle liquidazioni giudiziali e dei fallimenti dichiarati in Italia negli ultimi 12 mesi solari, dal 01/07/2024 al 30/06/2025, è pari a 9615, rispetto alle 8530 dichiarate dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2024, con un incremento di 1085 procedure, pari al 12,72%.
Negli ultimi 12 mesi, tutti i Territori evidenziano un incremento, fatta eccezione per le Isole; il Nord Ovest ha dichiarato 2822 procedure con un incremento di 414 procedure, pari al 17,19%; il Centro ha dichiarato 2344 procedure, con un incremento di 340 procedure, pari al 16,97%; il Sud ha dichiarato n. 1799 procedure, con un incremento di 172 unità, pari al 10,57%.
Nell’anno 2019, prima della pandemia, i fallimenti in Italia erano 11110. Nell’anno della pandemia 2020, in Italia, i fallimenti dichiarati erano stati 7594, nell’anno 2021 i fallimenti erano stati 8981, nell’anno 2022 le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti erano stati 7182, nell’anno 2023 le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti erano stati 7685 mentre nell’anno 2024 le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti erano stati 9203.
In Italia oggi le liquidazioni giudiziali ed i fallimenti dichiarati negli ultimi 12 mesi pari a 9615 sono 1495 in meno rispetto all’anno 2019 che evidenziava fallimenti, con una diminuzione del 13% circa rispetto all’anno pre-pandemia.
Tabella 3
CONFRONTO TRA LE LIQUIDAZIONI GIUDIZIALI ED I FALLIMENTI DICHIARATI AL 30/06/25 E AL 30/06/24 DI TUTTE LE REGIONI ITALIANE ORDINATE IN BASE AL NUMERO DI PROCEDURE DICHIARATE tabella-03.png72.12 KB Nelle 20 Regioni Italiane al 30 giugno 2025 il numero di Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti è stato pari a 5057 rispetto alle 4477 procedure dichiarate al 30/6/24 con un incremento del 12,96%.
Tredici Regioni hanno evidenziato un incremento e sette Regioni hanno evidenziato un decremento. L’incremento maggiore si è evidenziato in Emilia Romagna con una percentuale del 61%, mentre il decremento più elevato si è registrato in Molise con una percentuale del 70%.
Al 30 giugno 2025 in Lombardia sono state dichiarate il 20,27% delle procedure totali aperte in Italia, nella Regione Lazio la percentuale è pari al 14,69%, in Emilia Romagna la percentuale è del 9,20% ed in Campania la percentuale è del 7,77%.
Le quattro prime Regioni sopra indicate hanno dichiarato il 51,93% di tutte le procedure aperte in Italia.
Il Prodotto Interno Lordo rilevato nel recente passato può influenzare il numero di procedure dichiarate in periodi successivi.
Nell’anno 2024 la crescita del PIL è stata dello 0,7% pari alla crescita registrata nell’anno 2023, mentre nell’anno 2022 la crescita del PIL era stata del 4,7%.
Il 28 gennaio 2025 l’ISTAT ha pubblicato un’analisi sul PIL degli anni 2022 e 2023 ripartito per territori e per ogni Regione che viene evidenziata nella seguente Tabella.
Tabella 4 tabella-04.png66.14 KB Vengono ora fornite alcune considerazioni tra i dati del PIL ed i numeri delle procedure rilevate nel primo semestre 2025.
L’incremento del PIL nel Centro nell’anno 2023 è stato pari allo 0,3% evidenziando la crescita più bassa di tutti i territori e nel primo semestre 2025 il maggior incremento di procedure si è evidenziato nel Centro Italia con un aumento del 16,97%.
Il Mezzogiorno (Sud e Isole) ha evidenziato nel 2023 l’incremento maggiore del PIL pari all’1,5% ed il Sud ha evidenziato un incremento delle procedure del 10,57% inferiore agli incrementi degli altri territori e le Isole hanno evidenziato un decremento delle procedure del 3,90%.
L’incremento del PIL della Regione Emilia Romagna nell’anno 2023 è stato pari allo 0,1% evidenziando una tra le crescite più basse di tutti i territori e nel primo semestre 2025 il maggior incremento di procedure si è evidenziato in Emilia Romagna con un aumento del 61%.
L’incremento del PIL della Regione Sicilia nell’anno 2023 è stato pari al 2,1% evidenziando una tra le crescite più alte di tutti i territori (nel 2022 la crescita era stata del 7,8%) e nel primo semestre 2025 la Regione Sicilia ha evidenziato un decremento del 15% del numero di procedure.
L’incremento del PIL della Regione Abruzzo nell’anno 2023 è stato pari al 2,1% evidenziando una tra le crescite più alte di tutti i territori e nel primo semestre 2025 la Regione Abruzzo ha evidenziato un decremento del 16% del numero di procedure.
E’ anomalo il dato della Regione Friuli Venezia Giulia che nell’anno 2023 ha evidenziato la più alta diminuzione del PIL a livello nazionale pari allo 0,5% e quindi era ipotizzabile una crescita delle procedure che invece sono diminuite del 20%.
E’ interessante il dato ISTAT del PIL per abitante dell’anno 2023 per singoli territori e precisamente: Italia € 36,1 mila, Nord Ovest 44,7 mila, Nord Est 42,5 mila, Centro 38,6 mila, Centro Nord 42,2 mila e Mezzogiorno (Sud ed Isole) 23,9 mila.
Il 05 novembre 2024 la Banca d’Italia ha pubblicato il rapporto Economie Regionali n. 22 relativo all’Economia delle Regioni Italiane dinamiche recenti e aspetti strutturali.
Di seguito vengono sintetizzati alcuni aspetti di tale analisi, supportati dal Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi (Sondtel) e dall’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind).
Le analisi sono relative all’anno 2023 e ai primi mesi del 2024, ma gli eventi avvenuti in questi periodi potrebbero aver avuto effetti sulle procedure dichiarate nel primo semestre 2025 e sul nell’anno solare 1° luglio 2024 – 30 giugno 2025.
In relazione ai principali settori produttivi, si evidenzia quanto segue:
- Edilizia: grazie alle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e gli incentivi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare il settore ha registrato una forte crescita in tutta Italia, soprattutto al Centro e nel Mezzogiorno, grazie al maggiore contributo del comparto delle opere pubbliche. Il PNRR ha determinato un incremento delle commesse di opere pubbliche per il 40% delle imprese (50% nel Nord Est, circa 37% nelle restanti ripartizioni). Le aspettative sul 2025 sono positive in ogni macroarea. I permessi per costruire nuove abitazioni, un indicatore prospettico dell’attività nel comparto residenziale, sono invece diminuiti ovunque tranne che nel Mezzogiorno.
- Industria: nel 2023 il valore aggiunto del settore manifatturiero è leggermente sceso: una riduzione più marcata si è osservata nei comparti estrattivo e della fornitura di energia. il valore aggiunto è rimasto pressoché stabile nel Nord Est e nel Mezzogiorno, mentre ha subìto una diminuzione nel Nord Ovest e soprattutto al Centro, dove ha pesato l’andamento negativo del settore tessile, dell’abbigliamento e dei prodotti in pelle. Nei primi nove mesi del 2024 la produzione industriale italiana è diminuita: quasi la metà delle imprese industriali localizzate nel Nord ha riportato una contrazione delle vendite, a fronte del 39% al Centro e del 32% nel Mezzogiorno. Quest’ultima area è stata l’unica in cui si è osservato un saldo positivo fra le aziende con fatturato in rialzo e quelle che ne rilevavano una diminuzione.
- Terziario: il valore aggiunto nel terziario in Italia ha continuato a espandersi, seppure a ritmi inferiori rispetto al biennio precedente. Nei servizi privati non finanziari la quota di imprese con fatturato in espansione nei primi tre trimestri del 2024 è stata elevata in tutto il Paese. Anche l’attività di questo settore è stata sostenuta dal PNRR, che ha comportato un aumento degli ordini per il 15% delle imprese nel Centro Nord e per l’8% nel Mezzogiorno. In particolare, il settore informatico ha tratto vantaggio dai numerosi interventi del Piano destinati alla transizione digitale.
Nel 2023 il tasso di natalità delle aziende è rimasto pressoché stabile, mentre quello di mortalità è cresciuto appena. Questi andamenti, comuni a tutte le ripartizioni, si sono riflessi in una lieve flessione della natalità netta, che si è posizionata su livelli analoghi a quelli precedenti la crisi pandemica al Centro e nel Mezzogiorno e superiori nel Nord. Elaborazioni di Banca d’Italia basate sui dati del primo semestre segnalano che nel 2024 il tasso di natalità netta scenderà ulteriormente.
Nel 2023, la quota di imprese dell’industria e dei servizi che ha chiuso l’esercizio in utile o in pareggio è rimasta elevata in tutte le aree, in leggero aumento rispetto all’anno precedente, ed anche per l’anno 2024 la quota è rimasta invariata su livelli elevati.
Nell’intero Paese i risultati reddituali positivi hanno contribuito a mantenere elevati i livelli di liquidità, favoriti dall’aumento dei tassi di interesse. Analogamente è proseguita la flessione del credito, intensificandosi nel Mezzogiorno e nel Nord Est. I prestiti bancari hanno continuato a diminuire ovunque: tale andamento è proseguito nei primi mesi del 2024 ad esclusione dei prestiti alle aziende operanti nel settore dei servizi del Centro e del Nord Ovest, che sono invece lievemente aumentati.
Negli anni recenti, l’adozione di nuove tecnologie digitali è aumentata in misura sostenuta in tutto il Paese. I dati di Invind riferiti al 2023, indicano che il cloud computing era diffuso in oltre la metà delle aziende centro-settentrionali, a fronte del 40% nel Mezzogiorno (rispettivamente 31% e 19% nel 2019). La robotica era utilizzata prevalentemente nell’industria, con limitate differenze territoriali: il 20% delle imprese centro-settentrionali e il 16% di quelle meridionali nel 2023 (rispettivamente 7% e 6% nel 2019). L’impiego dell’intelligenza artificiale, seppure in espansione, resta ancora limitato: alla fine del 2023 veniva adottata dal 14% delle imprese al Centro Nord e dal 10% nel Mezzogiorno (4% in entrambe le ripartizioni nel 2019). L’utilizzo di queste tecnologie potrebbe crescere rapidamente: fra le imprese che ancora non ne dispongono, circa un terzo considera probabile l’impiego dell’intelligenza artificiale entro il 2025.
In relazione alla transizione energetica, la capacità di produzione elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER) è cresciuta sensibilmente dal 2022, trainata dall’accelerazione del fotovoltaico. I dati di fonte Terna mostrano che nel 2023 sono stati installati 5,2 gigawatt di nuova capacità solare, più del doppio di quelli dell’anno precedente, di cui oltre il 70% al Centro Nord. Nel primo semestre del 2024 l’incremento è stato di 3,3 gigawatt, superiore del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel comparto eolico, i cui impianti sono quasi esclusivamente di grande dimensione e localizzati nel Mezzogiorno, le nuove installazioni si sono mantenute su livelli contenuti.
La soglia di povertà assoluta misura il valore minimo di spesa mensile necessario a una famiglia per acquistare un paniere di beni e servizi ritenuti essenziali. Varia in relazione all’ampiezza e alla composizione per età del nucleo familiare, alla regione e alla classe dimensionale del comune di residenza.
L’analisi dei diversi valori della soglia consente di esaminare, limitatamente ai beni e servizi considerati nel suo calcolo, l’eterogeneità territoriale del costo della vita, nonché di monitorare potenziali situazioni di maggiore vulnerabilità.
In base ai dati riferiti al 2022, per una famiglia di due componenti di età compresa tra 30 e 59 anni, i valori della soglia più elevati si riscontrano in alcuni comuni del Centro Nord classificati come centro dell’area metropolitana (Milano, Bologna, Firenze, Venezia e Roma), in quelli delle province autonome di Trento e di Bolzano e in altri grandi comuni della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Questa evidenza rimane valida se si aggiunge la presenza di un minore e si conferma all’aumentare della sua età.
Tenendo conto della struttura della popolazione, la soglia è più alta nel Nord Est (circa € 1.280 mese) e minore nel Nord Ovest (€ 1.240 al mese) e al Centro (€ 1.210 al mese); è ancora più contenuta nel Mezzogiorno (€ 1.020 al mese), dove è molto al di sotto del valore medio nazionale.
Nel 2023 la quota di nuclei in povertà assoluta si è mantenuta sostanzialmente stabile all’8,4% (da 8,3% nel 2022). Il divario nella povertà assoluta tra le ripartizioni si è tuttavia ridotto: l’incidenza è salita nel Nord (7,9%, da 7,5%) e al Centro (6,7%, da 6,4%), mentre è diminuita nel Mezzogiorno (10,2%, da 10,7%), dove si è contratta anche l’intensità – ossia la distanza media della spesa dalla soglia di povertà – per effetto della crescita dell’occupazione.
In sintesi si è assistito in Italia:
- ad un incremento semestrale del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti rispetto al 30/06/24 con un aumento del 12,96%, pari a 580 procedure in più;
- ad un incremento del numero delle Liquidazioni Giudiziali e dei Fallimenti evidenziati nei 12 mesi solari 01/07/2024 – 30/06/2025 rispetto al periodo 01/07/2023 – 30/06/2024 con un aumento di 1085 procedure, pari al 12,72%.
In base a quanto sopra evidenziato il Centro con una percentuale del 22,43% evidenzia nel primo semestre incrementi di procedure maggiori rispetto agli altri territori mentre nei 12 mesi solari è il Nord Ovest che con una percentuale del 17,19% evidenzia il maggior incremento. Si segnala:
- che il Tribunale di Roma (Centro Italia), primo Tribunale d’Italia per procedure dichiarate nel primo semestre 2025 ha evidenziato 514 procedure, con un incremento del 44% rispetto alle 356 dichiarate al 30 giugno 2024;
- che il Tribunale di Milano (Nord Ovest), è il secondo Tribunale d’Italia per procedure dichiarate nel primo semestre 2025 pari a 389;
- che il Tribunale di Torino (Nord Ovest), è il terzo Tribunale d’Italia per procedure dichiarate nel primo semestre 2025 ha evidenziato 183 procedure.
Nell’attività imprenditoriale come nella vita è necessario porsi degli obiettivi di alto profilo.
Concludo con due frasi. La prima di Papa Leone XIV pronunciata in occasione del Giubileo dei Giovani: “Aspirate a cose Grandi” (non dobbiamo accontentarci mai) e la seconda è un proverbio Tibetano: “Quando c’è una meta anche il deserto diventa strada”.
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REV 02
IL DIRITTO DELLA CRISI TRA PROCESSO E VALORE DELL'IMPRESA
Teatro Sociale - Piazza Teofilo Folegno, 4 - Mantova, 6/7 Ottobre 2023
A far tempo dal 2004, nel primo fine settimana di ottobre, a Mantova, di concerto
tra il Tribunale e gli Ordini locali di avvocati, dottori commercialisti e notai, unitamente all'Istituto Vendite
giudiziarie di Mantova, è organizzato un convegno che da sempre si occupa, da un angolo di osservazione plurale,
del fenomeno delle crisi d’impresa, intrecciando i saperi delle scienze aziendalistiche e del diritto.
Negli anni l'organizzazione del convegno si è arricchita dell'apporto offerto dell'istituto Centro studi diritto della
crisi e dell'insolvenza nonché da ultimo del supporto scientifico offerto dalla Rivista Diritto della crisi.
Quest’anno l’incontro di studio si soffermerà sulla salvaguardia del valore delle imprese nei percorsi di ristrutturazione
previsti dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, capitolo cruciale del PNNR, e si addentrerà, inoltre,
nei meandri più spinosi della recente Riforma Cartabia del processo civile, esaminando, in particolare,
le problematiche di coordinamento tra le novità del codice di rito e le procedure concorsuali. Il sabato mattina
sarà dedicato alle professionalità che, dentro e fuori il processo, sono chiamate a supportare l'imprenditore in crisi.
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modalità di cui all’articolo 160 dello stesso Decreto. In tale ipotesi, il Garante informerà l’interessato di aver
eseguito tutte le verifiche necessarie o di aver svolto un riesame nonché della facoltà dell’interessato di
proporre ricorso giurisdizionale.
Per esercitare tali diritti potrà rivolgersi alla nostra Struttura "Titolare del trattamento dei dati personali"
all'indirizzo ssdirittodellacrisi@gmail.com oppure inviando una missiva a Società per lo studio del diritto
della crisi via Principe Amedeo, 27, 46100 - Mantova (MN). Il Titolare Le risponderà entro 30 giorni dalla
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Dati di contatto - Società per lo studio del diritto della crisi con sede in via Principe Amedeo, 27, 46100 -
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perché non ricorrono i presupposti di cui all’art 37 del Regolamento (UE) 2016/679.